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martedì 27 maggio 2014

Ancora insieme per dire NO ALL'INCENERITORE, NO ALL'INQUINAMENTO DEL NOSTRO TERRITORIO - sabato 31 maggio a Macomer e Ottana


Coordinamento Sardo Non Bruciamoci il Futuro - Comitati Sardi InRete


La nostra  Marcia insieme per la nostra Terra prosegue con una seconda tappa a Macomer e Ottana, sabato 31 maggio, per ribadire il nostro No all'inceneritore di Tossilo e ai progetti di speculazione energetica   che causano danni alla salute, all'ambiente, alla nostra economia.  
Questo il programma:

ore 16.00/16.30 - sit-in presso l'inceneritore di Macomer (zona industriale di Tossilo)

ore 17.00/17.30 - inizio della marcia a Ottana, partenza dall'ingresso Nord

ore 17.30/19.30 - dibattito pubblico presso il Centro Polivalente, Via E. Lussu, Ottana

La marcia dei Comitati farà tappa successivamente nel Medio Campidano e si concluderà a Cagliari, per consegnare la richiesta di moratoria al Presidente della Regione e chiedere un confronto con i cittadini su questi temi.
Saranno raccolte le firme per la moratoria che presenteremo al Presidente della Regione.
 
Comitato Medio Campidano per i Beni Comuni 
Comitato Terrasana - Decimoputzu
Comitato Sa Nuxedda Free - Vallermosa
No Galsi Cagliari
Comitato Non Bruciamoci Il Futuro - Macomer
Movimento Rifiuti Zero Sardegna
Comitato S'Arrieddu - Narbolia
Comitato Tutela e Sviluppo Torregrande/Oristano
Comitato Fuori dalle Pale - Villanovaforru
Comitato Cittadini Liberi - Ottana
Comitato No Chimica Verde-No Inceneritore-SS/PTorres
ARCI Sardegna
ISDE Sardegna
Acqua Bene Comune Planargia Montiferru
Collettivo Carraxu - Cagliari
Comitato Non Bruciamoci Il Futuro - Cagliari
Progetto Comune Villacidro
Comitato No Megacentrale - Guspini
Comitato Terra che ci Appartiene - Gonnosfanadiga
No Galsi - Villacidro
Comitato Nurra Dentro-Riprendiamoci l’Agro
Associazione Culturale Athenaeum2000 - Decimomannu
Eutopia Turritana
Comitato Ambiente e Territorio - Samatzai
Comitato Cittadini per Decimomannu
Associazione ”Nuoro – Atene Sarda”
WWF Sassari
Csoa Pangea - Porto Torres
Comitato Carlofortini Preoccupati
Comitato Basso Campidano-aria-terra-acqua
Comitato No TrivelPaby – Pabillonis
Comitato No al Progetto Eleonora – Arborea
Presidio Piazzale Trento – Cagliari
Sardegna Pulita - Cagliari
Assotziu Consumadoris Sardigna - Cagliari
Malerbe - Alghero
Assòtziu Zirichiltaggia - Cagliari
Gruppo di Informazione Indipendente InBosa
No Trivelle Sardegna
Italia Nostra – Sardegna
Comitato per il No al Termodinamico - Cossoine
Comitato Salviamo Tentizzos PerBosa
Comitato Rimettiamo Radici/ No Radar Capo Pecora - Fluminimaggiore
Comitato Gettiamo le Basi
WWF Sardegna


martedì 13 maggio 2014

Richiesta di Moratoria - Rechesta de moratòria


Coordinamento Sardo Non Bruciamoci il Futuro – Comitati Sardi InRete

Al Presidente della Regione Sardegna

Richiesta di moratoria

Nel rivendicare il diritto dei cittadini all'accesso alle informazioni e alla partecipazione ai processi decisionali che coinvolgono l'ambiente, la salute, il lavoro e il benessere sociale (diritto sancito da numerose normative internazionali, europee e statali) i comitati, gruppi territoriali e associazioni della Sardegna impegnati su questi temi portano all'attenzione dei cittadini e dei decisori politici quanto segue:
  • è in atto una schizofrenica politica industriale tesa a trasformare la Sardegna in una piattaforma energetica per progetti di sviluppo esterni all’isola e in centro di commercio, stoccaggio o smaltimento di merci, di fonti energetiche e di rifiuti prodotti altrove, anche mediante l’accaparramento delle migliori terre a preminente vocazione agricola, con la conseguente ulteriore marginalizzazione delle tradizionali attività agro-pastorali;
  • notiamo la sostanziale inerzia della Regione Autonoma della Sardegna nel rivendicare il diritto legittimo nella gestione dei bacini idrici, degli impianti idroelettrici e di altre fonti energetiche rinnovabili esistenti utili ad una produzione energetica nel rispetto della salute dei cittadini e degli intessi degli operatori del settore primario e del turismo;
  • osserviamo come la politica verticistica non partecipata (chi amministra attualmente ha il mandato da appena il 18% degli elettori Sardi) sia spesso funzionale agli interessi delle lobby finanziarie e speculative estranee agli interessi dei Sardi favorendo l’accumulazione, la centralizzazione e il trasferimento fuori dell’Isola della ricchezza prodotta lasciando solo le macerie ambientali, sanitarie e sociali;
  • in una situazione di degrado ambientale e sociale diffuso, di aggressioni continue al nostro territorio, di minaccia alla nostra salute, assistiamo ad una continua esclusione dalla possibilità di partecipare come singoli e come comunità alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo lontano da quello che negli ultimi 50 anni ha portato la nostra Terra ad avere il triste primato di regione con l’estensione più vasta di territorio contaminato (445 mila ha), associato ad elevati tassi di incidenza e di mortalità per malattie delle popolazioni residenti, e sul piano sociale a registrare i tassi di disoccupazione, particolarmente giovanili, tra i più alti dello Stato;
  • un Governo Centrale “amico” con il D.Lgs 23 dicembre 2013, n. 145, convertito con modificazioni dalla L. 21 febbraio 2014, n. 9 (in G.U. 21/2/2014, n. 43) e noto come Decreto “Destinazione Italia", ha posto le basi per un sostanziale disimpegno degli inquinatori dall’obbligo di bonifica a partire dalla sottoscrizione di accordi di programma con lo Stato ed Enti Locali per una riconversione industriale di tali aree, con agevolazioni fiscali a carico della comunità e spesso indirizzate, come a Porto Torres e a Portoscuso, a scelte non certo sostenibili sul piano ambientale, sanitario ed economico portate avanti in assenza di una preventiva efficace azione di bonifica;
  • il medesimo Decreto “Destinazione Italia” vede lo Stato avocare a se competenze che riguardano la nostra Isola nel settore ambientale come nella ricerca di risorse geotermiche per la produzione di energia elettrica con possibile compromissione di ulteriori 200 mila ha, in un momento nel quale fioriscono nel territorio sardo innumerevoli progetti di produzione energetica con ricorso alle biomasse, ai biodigestori, ai mega parchi eolici, ai campi fotovoltaici, ai mega impianti termodinamici solari in aree a vocazione agricola, fino alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi e ai nuovi inceneritori di rifiuti.
CHIEDIAMO un atto urgente di MORATORIA che preveda
  • lo stop immediato delle procedure di autorizzazione per tutti i nuovi progetti di impianti di produzione di energia da combustione con la revoca delle incentivazioni per quelli esistenti, dei progetti per la produzione di energie rinnovabili non vincolati all'autoconsumo, degli impianti di incenerimento dei rifiuti e di potenziamento di quelli esistenti, a tutela dei nostri territori e della nostra salute, fuori dalle speculazioni attualmente in essere, in attesa della definizione dei nuovi Piani Regionali su Energia, Rifiuti e tutela del Paesaggio;
  • lo stop immediato al nuovo Piano Energetico Ambientale approvato dalla Giunta Cappellacci e la rimodulazione dei PAES nel rispetto della sostenibilità ambientale e territoriale;
  • la difesa delle prerogative della RAS e il rafforzamento in materia legislativa concorrente, nella gestione dell’ambiente e delle fonti energetiche messe in discussione dal Decreto “Destinazione Italia”.



Coordinamentu Sardu Non nos Brusiemus su Tempus BenidoreComitados Sardos InRete

A su Presidente de sa Regione Sardigna
 
Revindichende su deretu de sos tzitadinos a s’atzessu a sas informatziones e a sa partetzipatzione a sos protzessos detzisionales chi pertocant s’ambiente, sa salude, su traballu e su bonuistare sotziale (deretu ratificadu dae unas cantas normativas internatzionales, europeas e istatales), sos comitados, grupos territoriales e assòtzios de sa Sardigna impinnados in custos temas ponent a s’atentu de sos tzitadinos e de sos polìticos su chi ponimus in custos puntos:
  • est operende una politica industriale iscassiada chi punnat a trasformare sa Sardigna in una prataforma energètica pro progetos de isvilupu esternos a s’ìsula e in tzentru de cummèrtziu, immagasinamentu e ismartimentu de mercantzias, de fontes energèticas e de refudos produidos in aterue, finas mediante s’apoderamentu de sas mègius terras addatas a su cultivu, cun su resurtadu de nos nch’istesiare galu de prus dae sas atividades agrìculas traditzionales;
  • semus annotende sa inèrtzia fundamentale de sa Regione Autònoma de Sardigna in sa revindicatzione de su deretu legìtimu in sa gestione de sos sistema ìdricos, de sos impiantos idroelètricos e de àteras fontes energèticas renoàbiles esistentes, ùtiles a una produtzione energètica, chi rispetet sa salude de sos tzitadinos e sos interessos de sos operadores de su setore primàriu e de su turismu;
  • semus osservende comente sa polìtica vertitzìstica non partetzipada (chie est amministrende como tenet su mandadu dae in pessu su 18% de sos eletores sardos) siat a s’ispissu funtzionale a sos interessos de sos grupos de podere finantziàrios e ispeculativos chi non currispondent nudda a sos interessos de sos Sardos, favorende s’acùmulu, sa tzentralizatzione e su trasferimentu a foras de s’Ìsula de sa richesa produida, lassende petzi ruinas ambientales, sanitàrias e sotziales;
  • in una cunditzione de degradu ambientale e sotziale ispainadu in totue, de agressiones contìnuas a su territòriu nostru, de minetzas a sa salude nostra, semus assistende a una esclusione contìnua dae sa possibilidade de leare parte comente sìngulos e comente comunidade a su fràigu de unu modellu de isvilupu nou, a tesu dae su chi, in sos ùrtimos 50 annos, at giutu sa Terra nostra a tènnere sa primatzia negativa de regione cun s’estensione prus manna de territòriu contaminadu (445.000 de ètaras), paris cun tassos elevados de presèntzia e de mortalidade de maladias de sa gente residente, e, in contu de isvilupu sotziale, a registrare sos tassos de disocupatzione, mescamente in sos giòvanos, de sos prus artos de s’Istadu;
  • unu Guvernu Tzentrale “amigu” cun su D.Lgs 23 de nadale de su 2013, n. 145, cunvertidu cun modìficas dae sa L. 21 de freàrgiu de su 2014, n. 9) (in G.U. 21/2/2014, n. 14) e connotu comente Decretu “Destinu Itàlia”, at postu sa base pro unu disimpinnu suatntziale de sos incuinadores dae s’òbbrigu de bonìfica, moende dae sa sutaiscritzione de acordos de programa cun s’Istadu e sos Entes locale pro una ricunversione industriale de custas àreas, cun agiudos fiscales a càrrigu de sas comunidades e a s’ispissu indiritzadas, comente in Portuturre e in Portueiscusi, a issèberos non sustenìbiles dae s’ambiente, dae sa sanidade e dae s’economia, praticadas, manchende una atzione de bonìfica giusta e preventiva;
  • su matessi Decretu “Destinu Itàlia” ìmplicat chi s’Istadu est avochende cumpetèntzias chi pertocant s’ìsula nostra in su setore ambientale, comente in sa chirca de risorsas geotèrmicas pro produire energia elètrica, cun una cumpromissione possìbile de 200.000 ha ulteriores, in unu mamentu in ue sunt naschende in su territòriu sardu una cantidade istremenada de progetos de produtzione energètica tràmite biomassas, biodigestores, parcos eòlicos istremenados, campos fotovoltàicos, impiantos termodinàmicos solares mannos in àreas a vocatzione agrìculas, finas a su trivellamentu pro chircas de idrocarburos e inchinisadores noos de refudos.
PEDIMUS un’atu urgente de MORATÒRIA chi previdat
  • su blocu, deretu, de sas protzeduras de autorizatzione de totu sos progetos noos de impiantos de produtzione de energia dae combustione, cun sa rèvoca de sos agiudos pro sos chi esistint giai, de sos progetos pro produire energias renoàbiles non vinculados a s’autoconsumu, de sos impiantos de inchinisamentu de sos refudos e de potentziamentu de sos esistentes, a tutela de sos territòrios nostros e de sa salude nostra, in foras de sas ispeculatziones giai esistentes, in s’isetu de sa definitzione de sos Pranos Regionales pro Energia, Refudos, tutela de su Paisàgiu;
  • su blocu, deretu, de su Pranu Energèticu Ambientale nou aprovadu dae sa Giunta Cappellacci, e su rimodulamentu de sos PAES, rispetende sa sustenibilidade ambientale e territoriale;
  • sa defensa de sas prerogativas de sa RAS e s’afortimentu in matèria legislativa cuncurrente, in sa gestione de s’ambiente e de sas fontes energèticas cuntrastadas dae su Decretu “Destinu Itàlia”.
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    Comitato Medio Campidano per i Beni Comuni
    Comitato Terrasana - Decimoputzu
    Comitato Sa Nuxedda Free - Vallermosa
    No Galsi Cagliari
    Comitato Non Bruciamoci Il Futuro - Macomer
    Movimento Rifiuti Zero Sardegna
    Comitato S'Arrieddu - Narbolia
    Comitato Torre Grande
    Comitato Fuori dalle Pale - Villanovaforru
    Comitato Cittadini Liberi - Ottana
    Comitato No Chimica Verde-No Inceneritore - Sassari/PortoTorres
    Arci Sardegna
    Isde Sardegna
    ABC Planargia Montiferru
    Collettivo Carraxu - Cagliari
    Comitato Non Bruciamoci Il Futuro - Cagliari
    Progetto Comune Villacidro
    Comitato No Megacentrale - Guspini
    Comitato Terra che ci Appartiene - Gonnosfanadiga
    No Galsi - Villacidro
    Comitato Nurra Dentro-Riprendiamoci l’Agro
    Associazione Culturale Athenaeum2000 - Decimomannu
    Eutopia Turritana
    Comitato Ambiente e Territorio - Samatzai
    Cittadini per Decimomannu
    Associazione ”Nuoro – Atene Sarda”
    WWF Sassari
    Csoa Pangea - Porto Torres
    Carlofortini Preoccupati
    Comitato Basso Campidano-aria-terra-acqua
    Comitato No TrivelPaby – Pabillonis
    No al Progetto Eleonora – Arborea
    Presidio Piazzale Trento – Cagliari
    Sardegna Pulita-Cagliari
    Assotziu Consumadoris Sardigna - Cagliari
    Malerbe - Alghero
    Assòtziu Zirichiltaggia - Cagliari
    Gruppo di Informazione Indipendente InBosa
    No Trivelle Sardegna
    Italia Nostra – Sardegna
    Comitato per il No al Termodinamico - Cossoine
    Comitato Salviamo Tentizzos PerBosa
    Comitato Rimettiamo Radici No/Radar Capo Pecora – Fluminimaggiore
    Comitato Gettiamo le Basi
    WWF Sardegna

    11 Maggio 2014
 
 
 

 

 
 

     

       
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