Primo tempo
Non arrivano risposte dai
Comuni del Marghine per l’assemblea pubblica richiesta dal Comitato
NBF sulle violazioni delle prescrizioni AIA (Autorizzazione Integrata
Ambientale) e sulle criticità ambientali degli impianti di
smaltimento dei rifiuti gestiti dalla Tossilo SPA e dal Consorzio
Industriale in liquidazione dal 2008, oggetto di una recente diffida
della Provincia di Nuoro.
Arrivano invece a stretto
giro di posta, su richiesta del sindaco di Macomer, rassicurazioni da
parte della Regione Sardegna secondo un copione ormai noto e
scontato.
La Regione dice al
sindaco “che le inosservanze accertate debbano essere ricondotte
alla prima fattispecie (normativa n.d.r.), escludendo quindi
situazioni di pericolo e di danno per l’ambiente”.
E per la salute?
Non é grave che siano
state accertate violazioni alle prescrizioni AIA, per giunta rilevate
durante una visita ispettiva “preventivamente annunciata al
gestore dall’autorità competente al controllo (ARPAS)” nella
quale sono state riscontrate, anche secondo la Regione, “carenze
gestionali da parte del gestore”?
Non è grave che le
violazioni riscontrate siano state oggetto di una comunicazione
dell’ARPAS alla Procura per un accertamento di ipotesi di reato?
E’ un aspetto formale
che la discarica non disponga ancora di un piano di dismissione, che
i rifiuti conferiti non vengano ricoperti “a regola d’arte”, e
che la canaletta perimetrale della discarica di Monte Muradu sia
piena di erbacee e di rifiuti e contenga percolato pericoloso?
E le condizioni degli
impianti prima delle visita ispettiva erano rispettose delle
prescrizioni AIA? E da quando? E chi ce lo garantisce?
Perché, nel contesto
produttivo e ambientale delle aree del distretto sanitario di
Macomer, non si richiedono all’ARPAS e all’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna rilevazioni e controlli
relativi a eventuali contaminazioni di elementi tossici, in
particolare diossine, negli alimenti di produzione animale, nelle
acque, nei terreni e nei vegetali, come fra l’altro previsto
dall’indagine conoscitiva del Centro Epidemiologico dell’ASL di
Nuoro, approvato nel 2011?
Sono stati aggiornati i
dati del Registro Tumori di Nuoro che già nel periodo 2003-2012 in
un report, scomparso dal sito dell’ASL di Nuoro, aveva rilevato
dati molto preoccupanti sull’incidenza delle patologie tumorali nel
distretto sanitario di Macomer, che vedevano le donne al primo posto
tra i vari distretti della Provincia di Nuoro e dell’Ogliastra, e i
maschi al secondo?
Queste sono solo alcune domande che vorremmo rivolgere ai sindaci del Marghine, alla Regione Sardegna, alla Tossilo Spa e al Consorzio industriale; domande che si aggiungono a quelle, senza risposta, che il Comitato sta ponendo da ben otto anni sulla vicenda paradossale e ambigua del nuovo inceneritore di Tossilo.
ATTENDIAMO ANCORA
L'ASSEMBLEA APERTA RICHIESTA AI SINDACI DEL MARGHINE.
Secondo Tempo
Sconcertanti anche le
dichiarazione dell’avvocato della Regione Sardegna in occasione
della seduta definitiva al TAR Sardegna dello scorso 29 novembre in
merito al ricorso per l’annullamento del nuovo Piano regionale di
Gestione dei Rifiuti Urbani richiesto dal Comitato NBF,
dall’associazione Zero Waste Sardegna e dai Comuni di Arzana,
Gavoi, Olzai e Sarule.
L’avvocato della
Regione in quell’occasione ha riferito che “Oggi è arrivata
una nota da Bruxelles che afferma che la Commissione si è sbagliata:
la procedura riguardava solo documenti non completi” ed ancora,
sul mancato coinvolgimento delle comunità locali: “il piano non
è stato completato in soli tre mesi; i colloqui con l’ANCI sono
stati avviati a partire dal 2015 e quindi i Comuni sono stati
sentiti”.
Sul primo punto,
l’affermazione che la Commissione europea si sia sbagliata è, a
nostro parere, del tutto strampalata e inattendibile. L’unica
comunicazione depositata agli atti presso il TAR Sardegna riguarda
invece una nota del Ministero dell’Ambiente sulle procedure di
infrazione a carico della Regione Sardegna. Da tale nota, tra le altre
cose, si rileva che il nuovo Piano Rifiuti è stato deliberato dopo la
scadenza della proroga concessa dalla Commissione europea alla
Regione Sardegna (e ad altre Regioni italiane) per aggiornare e
conformare la propria pianificazione alle direttive in materia di
gestione rifiuti. Inoltre il Comitato NBF di Macomer, Zero Waste
Sardegna e il Comitato Cittadini Liberi di Ottana, hanno depositato
presso la Commissione europea una denuncia sull’aggiornamento del Piano che attualmente è in corso di istruzione e verifica.
Sul secondo punto, la
partecipazione degli Enti locali, gli atti della procedura del nuovo Piano rifiuti ci raccontano cose molto diverse.
Dal resoconto della
conferenza di servizi su tale aggiornamento, che qui pubblichiamo
integralmente, si evince infatti che, alla richiesta di chiarimenti
della Provincia di Nuoro in merito al mancato invito dei Comuni,
“L’Autorità competente (Servizio SVA dell’Assessorato
regionale della Difesa dell’Ambiente N.d.r.) risponde affermando
che i Comuni non sono Enti competenti in materia ambientale, pertanto
il loro invito non è sembrato pertinente in quanto scopo della
procedura in esame è verificare preliminarmente la presenza di
impatti tali da giustificare l’apertura di un procedimento di
valutazione ambientale strategica per l’aggiornamento del Piano
regionale di gestione dei rifiuti urbani.”
Quindi gli atti ci dicono
che i Comuni non solo non sono stati “sentiti”, ma anche che non
si ritiene opportuno consultarli sugli impatti ambientali e quindi
nulla possono dire sulle questioni più critiche del nuovo Piano che
gli stessi sono obbligati ad accollarsi. Tra queste il raddoppio
delle emissioni inquinanti del nuovo inceneritore di Tossilo, che
incideranno ancora più negativamente sulla salute della popolazione
e la salubrità dei territori interessati.
Se poi è vero che
l’ANCI e i comuni sardi sono stati “sentiti” dalla Regione
Sardegna, battano un colpo!
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